venerdì 23 dicembre 2011

Ma che bel Natale all’insulina!

È tutta colpa dei musoni. È Natale e servono ottimismo, sorrisi e bellissime notizie. Mi è capitata tra le mani l’edizione pre-natalizia di un famoso settimanale frivoloccio che ha deciso di pubblicare un numero “tutto al positivo”: solo “good news”, storie ripiene di zucchero e alberelli addobbati. Alè!
Mi sono fatta prendere dal gioco e ci ho provato anch’io a trovare la polpa positiva dentro la notizia marcia: che cosa c’è di meglio mentre aspetti dal parrucchiere?!
Ti hanno tamponata mentre stavi ferma a un semaforo? Meglio, il collarino ti slancia.
E ti hanno pure fregato la bicicletta? Fantastico, non soffrirai più quel fastidioso mal di chiappe.
Il 40% degli italiani non ha più i soldi per andare dal dentista? E allora? Abbiamo ben sei possibilità su dieci di sbaciucchiarci con qualcuno non cariato sotto il vischio!
Buon Natale musoni!

martedì 13 dicembre 2011

… A occhi chiusi

Tornando a casa dopo un aperitivo “impegnativo”, un’amica mia qualche sera fa si è fatta un pezzo di strada a occhi chiusi. Il punto è che guidava una bicicletta e per tenere bene la direzione si è aiutata con i binari del tram.
Per renderle un omaggio post-umo, ho deciso di scrivere la prossima riga di questo post a occhi chiusi:
bevi meno
l’ho scritto giusto, che brava! 
Comunque scherzavo: nessun omaggio postumo perché per fortuna non si è fatta niente. Però, se mai dovessi venire a leggermi, amica carissima, te lo scrivo anche con gli occhi aperti:
bevi meno (o almeno fatti accompagnare a casa!)

mercoledì 7 dicembre 2011

Almeno per Natale datele ‘sto Kinder Bueno!

È tutta colpa della panettiera e di quel suo cliente che fa il salto in lungo.
Sono assolutamente determinata a usare questo blog per lanciare una petizione e fare avere l’ultimo Kinder Bueno alla povera Lucia: ma si è mai vista un’ingiustizia del genere? Mettetevi una mano sulla coscienza, soprattutto ora che si avvicina il Natale.
Va anche detto che lei è una carina rompiballe e che ogni scusa è buona per suonare al campanello di Andrew. Ma comunque, Andrew bello, non ti lamentare: avessi io un vicino come te verrei a chiedere lo zucchero una sera sì e l’altra pure!
Invece sul pianerottolo mi ritrovo una coppia di ottantenni che tossiscono a targhe alterne dietro la mia parete: una notte lei e una notte lui. E io resto sveglia rosicchiando un Kinder Bueno.
Dai, firmate!

lunedì 5 dicembre 2011

La spesa ai tempi del rap

È tutta colpa del rap. Nonostante la mia età da donzella fatta e finita, mi è scoppiata la passione per la musica dal cavallo basso. Che cosa c’è di male? Direte voi. Niente, vi dico io. A meno che…
Ieri mattina sono stata a fare la spesa con 50 Cent che mi sbiascicava nelle cuffie dell’iPod. Sentivo la sua sexyssima dentiera d’oro sul collo. E mentre pesavo le arance non ho potuto fare a meno di rappare anch’io con leggeri movimenti labiali: oh yeah, go-go-go, it’s your birthday, you can find me in da club… e amenità del genere. Quando, nel pieno dello sbiascico, dall’altra parte della bilancia mi guardano perplessi due occhioni scuri che subito riconosco: “Maestra, che cosa canti?”. 
Gulp! E pure cazzo!
Era Giovannino, il figlio della donna-ingegnere-incazzata, che, a differenza di sua madre, mi adora. Seconda fila, terzo banco, ciuffettino già ingegneristico. Gioia mia.
Purtroppo vicino alla bilancia a tenere la mano di Giovannino c’era proprio la donna-ingegnere-incazzata e aspra come un kiwi marcio. Questa mattina all’ingresso di scuola non mi ha quasi salutato, guardandomi con l’aria con cui mia nonna guarda i video di “Yo – Mtv Raps”.
Sciallati un po’, ing.

domenica 4 dicembre 2011

La versione di Ele

"E' tutta colpa di Terry". Il mio libro preferito inizia con questa frase.
Ecco, io voglio cominciare il mio blog chiarendo subito che è tutta colpa di Lisa e di Metiu, i miei blogger preferiti (senza offesa per gli altri). Li leggo AVIDAMENTE da mesi, tanto che mi hanno fatto venire una voglia matta di raccontare le mie storie di 33enne sbalestrata di qua e di là tra lavoro, uomini pazzi, uomini pazzi e lavoro.
Non so dove andrò a finire, ma sono certa che da qui si comincia.
Ele